Questo sito nasce all’interno di un lavoro di brand identity e web design a cura di BCPT Associati.
La realizzazione tecnica è stata curata da QWERTY Studio.
Contenuti e testi sono frutto dell’impegno dello staff Etimos.
Gran parte delle immagini utilizzate appartengono all’archivio Etimos (un ringraziamento particolare va a Francesco Fantini, Elisabetta Mandrioli, Fabrizio Colagrande e Davide Libralesso).
Sono invece utilizzate sotto licenza Creative Commons:
"Village seamstress, Sti Lanka" / "A new livelihood - dressmaking for the village, Sri Lanka"
by Michael Foley
"Hauling in the net" / " Repairing the net" / "Handicraft hand"
by Markus Spring
"A Field visit with Creccom in one of the villages in the ComAct programme, Southern Malawi"
by Individuell Människohjälp
"Harvesting rice paddies in Dintor village"
by Aulia Erlangga for CIFOR
"Italy Series - Burano Island - Venice, Italy"
by John Dyer
Agricoltura e sviluppo di filiere rurali, microcredito e inclusione finanziaria, imprese sociali e tecnologia: sono gli ambiti dove investiamo per dare risposte innovative alle grandi sfide sociali.
Nei paesi dove opera Etimos l’agricoltura è il settore produttivo da cui dipendono reddito e sopravvivenza della maggior parte della popolazione.
Sovranità alimentare e salvaguardia del territorio
Il destino di queste persone è legato in gran parte al passaggio da un’agricoltura di sussistenza a una produzione più ampia: l’unica che può garantire sicurezza alimentare, creazione di filiere commerciali, progressiva indipendenza dagli aiuti internazionali e condizioni di vita migliori soprattutto per le comunità più svantaggiate e le fasce di più deboli.
La sfida di Etimos è quella di garantire la sostenibilità di questo processo di sviluppo e di trasformazione delle comunità rurali. Nei nostri progetti e investimenti riteniamo fondamentale conciliare il miglioramento delle tecniche produttive e il consolidamento delle filiere commerciali con la conservazione delle tradizioni locali e la salvaguardia dei diritti, di tutti i diritti: quelli delle persone, da un lato; e quelli dell’ambiente e della terra, dall'altro.
L'approccio di Etimos
Per questo, in ambito rurale, investiamo da sempre in servizi di microcredito innovativi (ad esempio: il filone dei microcrediti in natura, che stiamo esplorando in Africa), in esperienze di aggregazione comunitaria e cooperativa tra piccoli produttori, nel rafforzamento di produzioni legate ai circuiti del biologico e del Fairtrade.
Sono oltre 2,5 miliardi nel mondo le persone che vivono senza avere accesso a servizi finanziari di base, come credito, risparmio, assicurazioni, ma spesso anche la semplice apertura di un conto corrente.
L'esclusione finanziaria: un problema diffuso
Si tratta di una condizione di esclusione che accompagna e spesso aggrava altre forme di vulnerabilità, come un reddito basso, la disoccupazione, la mancanza di un alloggio, la difficoltà nell’accesso a servizi sanitari o all’istruzione, la disparità di genere, la capacità di affrontare le emergenze e di costruire un futuro migliore per i propri figli. Microcredito e microfinanza contribuiscono a colmare questo divario, sia nei Paesi in via di sviluppo che nelle economie più ricche colpite da fenomeni sempre più diffusi di impoverimento.
Per fare soltanto alcuni esempi, secondo i Global Financial Inclusion Indicators (Global Findex, marzo 2012, www.worldbank.org/globalfindex): nei paesi ad alto reddito l’89% degli adulti ha un conto corrente. Percentuale che scende al 41% nelle economie in via di sviluppo e al 23% tra le fasce di popolazione che vivono con meno di 2 dollari al giorno. Sempre nei Paesi in via di sviluppo, possiede un conto soltanto il 37% delle donne, rispetto al 46% degli uomini (ed è un gap, quello tra uomini e donne, che persiste anche nelle economie più forti e tra le fasce di reddito più ricche).
L’approccio di Etimos
Siamo stati tra le organizzazioni pioniere in materia di microcredito. Dalla fine degli anni ’90 operiamo nei Paesi in via di sviluppo, dove investiamo in organizzazioni che lavorano con le fasce di popolazione più svantaggiata: per loro il credito è il primo passo di un processo di emancipazione e crescita. Dal 2010 siamo presenti anche in Italia con un intermediario specializzato nel settore del microcredito a sostegno della microimpresa e dei privati in situazioni di difficoltà.
C’è spesso, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, una stretta correlazione tra situazioni di vulnerabilità economica e una maggiore esposizione e fragilità di fronte alle calamità naturali, che a loro volta generano un ulteriore deterioramento nella condizione economica delle comunità colpite, innescando una sorta di circolo vizioso.
L'approccio di Etimos
Etimos ha sperimentato in questi anni l’efficacia dell’utilizzo della microfinanza in una pluralità di situazioni post emergenza e di contesti paese: a fronte di calamità naturali come terremoti e tsunami, a seguito di eventi bellici, in Paesi in via di sviluppo, nei Balcani e in alcune regioni italiane.
È chiaro che la microfinanza non può essere uno strumento di primo intervento, nella fase più acuta (e mediaticamente esposta) dell’emergenza, quando ci si affida a strumenti di soccorso immediato alla popolazione. Il suo ruolo diventa però fondamentale in una fase appena successiva.
Le catastrofi naturali rappresentano un fattore di shock violento per il contesto su cui si abbattono: di fatto paralizzano il sistema economico, su scala più o meno ampia, impedendo la circolazione del denaro. L’immissione dall’esterno di prodotti e servizi distribuiti gratuitamente alla popolazione rischia arrecare ulteriori danni, mettendo in ginocchio anche le poche imprese locali attive e funzionanti. La microfinanza usa un approccio diverso, che è quello di ristabilire la liquidità del sistema e di riavviare l’attività di credito degli intermediari finanziari locali, che a loro volta offrono il sostegno necessario alla ripartenza di un grande numero di piccole e microimprese.
L'efficacia dei risultati
Diverse analisi d’impatto (nel post tsunami in Sri Lanka e nel post terremoto in Abruzzo) hanno dimostrato la capacità dei programmi di microfinanza di ripristinare rapidamente i livelli preesistenti di benessere economico e psicologico delle popolazioni colpite. Questo anche grazie a una particolare efficacia nell’utilizzo delle risorse a disposizione: un euro investito in microfinanza può entrare in un fondo di garanzia o in un fondo rotativo che lo riutilizzano più volte, attraverso il meccanismo del prestito (e del suo rimborso), moltiplicando il valore iniziale delle risorse investite e il numero di persone che possono essere così aiutate.
Etimos crede che l’educazione finanziaria sia fondamentale a più livelli e in più contesti. Per questo promuove progetti di formazione e accompagnamento sia nei Paesi in via di sviluppo che in Italia, nei confronti di un target composto sia da adulti che da bambini e ragazzi
Nei Paesi in via di Sviluppo e in Italia
Nei Paesi in via di sviluppo l’educazione finanziaria può accompagnare i servizi di microcredito, completandoli con una formazione specifica in materia di risparmio e di corretto utilizzo del denaro, sia in ambito familiare che di gestione della piccola e microimpresa.
In Italia può prevenire fenomeni sempre più diffusi di sovraindebitamento e usura; inoltre può fornire gli strumenti per rafforzare esperienze di microimpresa che nascono come risposta a un bisogno di occupazione che fatica a trovare sbocchi sicuri nel lavoro dipendente.
Adulti e ragazzi
L’ultimo fronte è quello dell’educazione finanziaria rivolta a bambini e ragazzi. Viviamo in un contesto in cui gli italiani sanno poco e male di finanza ed economia: l’Italia nell’ambito del World Competitiveness Index si posiziona al 46° posto per la diffusione dell’educazione finanziaria. La maggior parte dei programmi di educazione finanziaria già avviati è stata promossa dal mondo bancario, con un focus sui prodotti e sul tema del risparmio.
Noi abbiamo scelto un approccio diverso. Parlare del rapporto tra denaro, lavoro, realizzazione personale e meccanismi di base dell’economia e della finanza significa, per noi, rendere i bambini protagonisti e responsabili di obiettivi di crescita personale e di creazione di lavoro.